Racconti Erotici > trans > A casa di amici
trans

A casa di amici


di Membro VIP di Annunci69.it LaTuaLei
14.06.2016    |    3.092    |    2 9.4
"Della mia lingua delle mie labbra sulla cappella mentre con avidità e gusto lo assaporo e lo sento sempre più duro, marmoreo..."
Quel giorno la vita scorreva normalmente.
Risveglio, colazione. Mi preparo per andare a lavoro.
Giu fuori, in macchina. L'aria fresca piacevole delle giornate di giugno. Respiro.
Via direzione lavoro, qualche minuto di strada quando si esce presto, decine di minuti di tempo quando si ritarda e si esce a sole alto.
Arrivo a lavoro, con tranquillità disbrigo le solite faccende lavorative mentre nel frattempo si fanno due parole con colleghi. Parole vuote, giusto per accendere i motori mentali legati alla parola, all'udito, alla vista.
Tutto trascorre come al solito. Uomini o macchine? M'ha! Che vita.....
Pausa caffè. Poi pranzo. La giornata scorre.
Questa sera in famiglia. Si organizza una cena tra conoscenti. Una cena tranquilla anche li a parlare del più e del meno. Si va a casa di una coppia. Nuovi amici conoscenti di amici che si frequentano. Dicono di avere spazio e festeggiano la nuova casa nella quale sono andati a vivere un po ai margini di questa caotica città.
Magari un po di relax.
Nel frattempo anche il pomeriggio scorre via veloce. Cavoli questo tempo sembra volare e noi fermi li in noi stessi senza rendercene conto arriviamo a macinare anni su anni.
Via si esce sono le 17. A casa con calma, un po di traffico, la radio, finestrini giu. Posteggio.
Con calma giro per casa in attesa di prepararmi per la cena. 18.45 in doccia. L'acqua scorre sulla testa sul corpo. Pensieri. Alcuni piccanti, di momenti passati con amici, adoro sentir godere i miei maschi.
Mi eccito un po mentre vado dietro ad immagini e pensieri di momenti trascorsi sui tacchi in minigonna con autoreggenti.mmmmmmm che voglia. Rientriamo appieno nella normalità. Stasera si sta in famiglia, tranquilli e sereni tra parole e parole anche in questo caso vuote, politica, calcio, le donne con le loro manie.
Ok mi vesto siamo pronti. Si esce di casa. Intorno alle 20.30 saremo li. Bene.
Arriviamo la padrona di casa ci accoglie. Ci presentiamo. Siamo amici di bla bla.....accomodatevi vi faccio strada in giardino Andrea (non è questo il suo nome reale) è in giardino con gli altri e sta preparando la brace. Cammina avanti a noi, tacco alto, caviglia sottile, bel polpaccio e coscia carnosa e soda. Senza calze. Bella. Indossa un vestitino estivo a mezza coscia con fiorellini e sfondo bianco. Si intravede, si percepisce il perizoma. Mi viene voglia dei miei tacchi delle mie mini.....delle eccitazioni dei miei amici quando mi incontrano, quando gli abbasso i pantaloni, lo prendo tra le labbra. Della mia lingua delle mie labbra sulla cappella mentre con avidità e gusto lo assaporo e lo sento sempre più duro, marmoreo.
Mi sfuggono i dettagli della bella casa mentre da un corridoio ad un altro ci dirigiamo verso il giardino.
Bel giardino, bel prato inglese. Fiori dappertutto, piante qualche alberello messo al punto giusto. La tavolata rustica e ben apparecchiata. Gli amici. Ci sono tutti. Le femmine tra loro, i maschi al barbecue a palrare di calcio di politica.....uffi.........mi fermo a salutare le varie amiche. Alcune sempre belle affascinanti sexy. Con i loro vestitini provocanti e i tacchi alti. Altre belle ma acide, mascoline, distanti, brutte. Non femmine.
Mi avvicino al capannelo di maschi, Andrea è alle prese con la brace. Ci presentano gli altri. Lo avevo riconosciuto già entrando in giardino, cavoli uno dei miei amici.
La faccia a fuoco, la testa confusa. E ora? Cerco sempre di non mischiare i due aspetti della mia vita. L'uno va a discapito dell'altro. L'apparire al maschile nell'abbigliamento e nelle movenza contrasta con l'aspetto che i miei amici hanno di me quando ci incontriamo. Dall'altro lato la parte maschile si sente in imbarazzo perché conosciuto su tacchi, mini etc. Ci salutiamo. Un sorriso rapido. Anche lui in imbarazzo. E dire che ci siamo visti pochi giorni prima. Chi avrebbe mai immaginato un momento così imbarazzante.
Mi inserisco nei loro discorsi. Parlo poco. Mi sento fuori luogo non so come comportarmi.
Mi siedo con gli altri uomini da una parte donne dall'altre, classico.
Mangio poco mi sento in imbarazzo.
Ad un certo punto alcuni amici iniziano a parlare di politica in maniera animata. Mi lancia uno sguardo, si alza va al barbecue. Mi alzo anche io gli altri assorti nei loro ragionamenti idealistici che in una realtà come la nostra sono vera utopia. Siamo dove siamo. Mi alzo, gli dico come va? Mi mette a mio agio, dicendomi cavoli mi è preso un colpo. Anche io rispondo. Vabbe cerchiamo di sdrammatizzare e la tensione almeno da parte mia cala di molto. Mi rilasso. La complicità ci permette di chiacchierare del più e del meno sapendo intimamente che lui è il maschio che pochi giorni prima mi ha preso in tutte le posizioni con foga ed eccitazione. Che ha messo il suo carnoso e considerevole uccello tra le mie labbra. Conosce il mio fondoschiena, lo ha posseduto tirandolo a se con le sua mani forti sui miei fianchi.
Strana eccitazione......
La serata prosegue tra battute e discorsi. Tra una mangiata e l'altra un bicchiere e l'altro. Siamo tutti più rilassati.
Ad un certo punto mi si avvicina e mi dice ti piace giocare alla play? M'ha gli dico non ne vado pazzo. Non ci gioco mai. Lui sembra appassionato della cosa. Gli altri sono lontani da giochi come quello che magari fanno con noia con i loro bambini.
Lo vedo come un pretesto per allontanarci e parlare. Si forse è meglio parlare senza bisbigliare mezze parole. Diciamo che andiamo nello studio dove ha tutto l'armamentario per giocare. La stanza è al piano di sopra di questa deliziosa villetta ha una finestra con persiane che da direttamente sul giardino, si sentono le voci degli altri.
Hai una bella moglie gli dico. Mi guarda voglioso, un po ha bevuto anche se è comunque lucido.
E' davanti a me a qualche metro. Dimmi gli dico vuoi parlare. Che imbarazzo gli dico.
Non parla, butta un occhio in giardino. Vedo la sua mano che cerca il bottone dei pantaloni. Lo sbottona, tira giu la zip, fa cader ai pantaloni, tira giu gli slip. Il suo uccello dritto e scappellato pieno di sangue in testa mi chiamava. Mi metto in ginocchio avanti a lui e con una eccitazione incredibile divoro il suo enorme cazzo facendolo arrivare fino in gola. Inizio a popargli con una voracità mai visti. Lui gode mi dice appena ti ho visto mi sei venuta in mente com'eri vestita l'altro pomeriggio ed è tutta la sera che sto con il cazzo dritto.
Guarda fuori. Non si muove nessuno. Tutto tranquillo. Mi da alzare, mi gira. Mentre mi tiro tutto giu lui prende da un cassetto il preservativo e il gel. Lo indossa, metto un po di gel e mi scopa a pecora in piedi con una foga incredibile, ansima, respira, geme, lo sento mentre duro entra ed esce da me. Pochi secondi, lo sento pulsare, viene. Trattiene i gemiti mi stringe forte i fianchi mentre dentro me fino alle palle e oltre si svuota completamente. Bellissimo adoro veramente sentire l'uomo che gode di me. Mi rivesto vado in bagno. Poi va lui. Scendiamo sorridenti.
Ci prendono in giro quando ci vedono dandoci per dei bambini che ancora giocano alla play. Sappiamo noi che bel gioco abbiamo fatto.
La serata finisce dopo non molto. Ci salutiamo tutti. Ci guardiamo. Ciò ci vediamo ci diciamo.............
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.4
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per A casa di amici:

Altri Racconti Erotici in trans:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni